sabato 12 novembre 2016

Il Trapani Calcio non ci sta: la legittima difesa di Sensibile e il metodo dell'"Haja mola".

E' stata indubbiamente una settimana travagliata per il Trapani Calcio. Giocatori, addetti ai lavori, dirigenti, giornalisti e tifosi. 

E' sotto gli occhi di tutti che il momento del Trapani Calcio è delicato e forse - è l'ansia di chi ama - manca davvero poco per rendere irrimediabile il cammino dei granata verso un'inesorabile retrocessione.

Ho ascoltato con molta attenzione la conferenza stampa del DS Sensibile, ma più che alle sue dichiarazioni, mi sono soffermato ad ascoltare e trascrivere le domande dei giornalisti trapanesi in sala stampa. Loro che - in qualche modo - rappresentano anche la voce dei tifosi granata, oltre che la fonte della loro stessa informazione.

Se volete potete scaricare il riassunto delle domande (e risposte) della conferenza stampa cliccando qui.

Amici miei, tifosi granata come me. Non so voi, ma io sono perplesso.

Perplesso dal livello di frustrazione che si sta toccando nell'ambiente granata, che pare diviso tra tra i "sensazionalisti" - quelli che hanno innescato la legittima difesa della società - e gli "ossequiosi" - che mi ricordano tanto quelle vecchie zie trapanesi che davanti ti fanno a facci ruci e poi pi darrè... (il detto continua in modo un po' più volgarmente, ma io non intendo fare polemica o offendere qualcuno). 

Sensibile ha parlato di divagazioni sul web, facendo precisa allusione a quanto riportato da alcuni giornalisti trapanesi e non soltanto ai commenti della tifoseria sui vari gruppi di tifosi su Fb o sotto la curva allo Stadio.

Da tifoso commentatore, o più semplicemente blogger, mi piace intervenire nel dibattito un po' come se fossi al Bar a Trapani prendendo un caffè, chiacchierando con i miei amici e tifosi come me.

E allora, da tifoso, mi chiedo che informazione è divulgare notizie "percepite" da "amici degli amici" come quelle sulla cessione della società? In nome di quale bene comune del Calcio trapanese vengono riportate?

Mio padre - buon anima - era abituato a chiamarli "giornalai" e non giornalisti, per la loro peculiare capacità di far diventare "cuttigghiu" ogni questione della vita trapanese. 

Poi c'è la Società. Giorni fa mi chiedevo con chi ce l'avesse Cosmi quando parlava di "pochi che stanno esultando ora che le cose vanno male".

Poi sono venute altre partite e purtroppo altre sconfitte. Soprattutto è sopraggiunta la remissività dell'ambiente alla situazione. 

Alla quale in risposta - dopo aver sopportato, dopo aver supportato - tutto l'ambiente esterno alla società ha reagito solo domenica scorsa, con i fischi e la contestazione aperta.

Di mezzo una conferenza stampa ipercritca di Cosmi, articoli giornalistici "infamanti", nervosismo a fette.

Fino alla conferenza stampa di Sensibile. Che mi ha aperto gli occhi.

Insomma, cari amici, Sensibile è stato chiarissimo. Lo ha saputo spiegare bene attraverso le parole, ma anche e soprattutto senza. 

Io ho capito. 

Ho capito che se mentre tessi una rete te la strappano - magari non volendo - i tuoi stessi operai che lavorano con te, prima di buttarla a mare devi ripararla. 

E se devi andare per forza a pescare, sai di non poterla riparare da solo, ma devi pretendere l'aiuto - o il lavoro - di tutti, sopratutto di quelli che lavorano con te. Possibilmente in silenzio. 

E' un vecchio metodo, che vorrei chiamare alla trapanese "Haja mola"... 


http://www.favignana.com/favignana_la_mattanza.html
Quello dei tonnaroti nelle mattanze, i quali, per coordinarsi nel tirare le reti per far emergere i tonni, intonavano il canto tipico dell'Haja mola

Prima o poi la costanza del nostro Ds farà emergere i "tonni" e le cose torneranno ad andare bene.

Io ci credo perché ho visto una persona "incazzata ma determinata" a raggiungere un obiettivo fondamentale per Trapani e i tifosi trapanesi: la Serie B!

Non dimentichiamoci del Campo Aula, delle promozioni in B svanite ogni trent'anni e di un sogno che generazioni di trapanesi hanno coltivato nel corso di un secolo di Storia. Alcuni senza riuscire a vederlo realizzato. 

Io ci credo. Continuo a credere in quel sogno di mio nonno e di mio padre. E continuo a tifare Trapani, incazzandomi e soffrendo, ma senza alimentare polemiche.

Ma io non sono giornalista, sono un tifoso!

Cu ioca ioca, sempre forza Trapani!

Trapanesedentro

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